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Il chattatore seriale

Ieri sera dovevo uscire con S. ma qualcosa è andato storto.

Sapevo non ci sarei uscita, lo sapevo da giorni, perché S. appartiene alla categoria di quegli uomini in cui negli ultimi tempi incappo facilmente e che quindi conosco ormai bene: i chattatori seriali, i tutto fumo e niente arrosto, i buongiornissimo caffe, insomma i cazzoni (alla romana).

S. è romano, fa un lavoro che ancora non ho inquadrato molto bene, ma non è importante, ha passato i 40 e…lo svelo subito perché è elemento importante di riconoscimento, VIVE A CASA CON I SUOI.

E’ uno di quelli: “sono dovuto tornare a casa dopo l’ultima mia storia….ma sto cercando casa”.

Credetemi sulla parola, “Sto cercando casa” lo dicono tutti quelli che sanno che a 40 anni, (ma anche a 35) NON si vive più a casa con mammá e quindi lo attaccano ad ogni frase come fosse un suffisso, come per giustificarsi del fatto che mamma ancora gli lava le mutande.

Quindi partiamo già in svantaggio perché S. vive con i suoi.

Ok. Però io sono una stronza e sono single perché non ne faccio mai passare una.Vogliamo quindi dargli il beneficio del dubbio e credergli?

Si dai. Diamoglielo.


Io: “E senti S., da quanto sei single?”

S: “Da questa estate.”

IO: “E dopo quanto tempo insieme?

S: “Meno di un anno.”

Allora, io in matematica sono sempre stata una schiappa, però è facile. Se sei stato meno di un anno con una e ti sei lasciato questa estate, lo scorso anno dove vivevi?

Scommettiamo che vivevi sempre con mammá? E scommettiamo che ti sei autoinvitato a casa di questa ex per il periodo X di tempo in cui siete stati insieme?

…vabbé sono una stronza. Ok. Abbiamo detto beneficio del dubbio. Concediamoglielo.

S. ha una bella voce, iniziamo a mandarci dei vocali, mi dice quello che sta facendo, dove va, messaggi brevi e concisi, che non superano i 20 secondi, a volte nemmeno i 10 secondi….anzi…spesso sono un Ohi, che fai? Di due secondi.

S. non è curioso di sapere di me. S. si comporta come se sapesse già molto. Ha una disinvoltura unica nel dialogare come se ci conoscessimo da anni, che a volte è molto positiva altre volte, come in questo caso, preannuncia un uomo appartenente, appunto, ad una categoria ben specifica.

S. mi da il buongiorno tutte le mattine e la buonanotte tutte le sere.

Buongiorno e buonanotte col bacino. Emoticon con il cuoricino proprio, quella affettuosa, non quella ti mando un bacio ma non esagero troppo. Proprio il cuoricino rosso, ogni santo giorno.

Poi si fa vivo con un “Ehi che fai?” Di 2 secondi… dopo qualche ora con un “Ehi, io ho finito ora, che freddo, tu?”….roba così insomma.

Però sembra fisicamente attraente, ha una bella voce, e io ho detto più volte che sono una stronza e che devo dare più fiducia alle persone giusto?

Dopo 4/5 giorni di Buongiorno, bacini, vocali inutili…arriva un “Quando ci vediamo?”…

FINALMENTE.

“Quando vuoi, dimmi tu.”

Allora….sta settimana sono un po’ incasinato, nel week end mi sa che parto, facciamo la prossima settimana?

Ok.

Premesso che se di lunedì mi chiedi quando ci vediamo e poi per i 7 giorni successivi hai l’agenda occupata, forse la consecutio temporum della frase dovrebbe essere diversa, tipo: “Scusami io ho tutta la settimana impegnata ma mi piacerebbe vederti.”. Che poi in realtà se vuoi vedere una, trovi un buco anche per 20 minuti di caffè a colazione pranzo o cena…però ok, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti gli stessi tempi etc.

Va bene, quindi prossima settimana?

Ok.

La settimana prosegue con i buongiorno, bacini vocalini, bacini pomeridiani, buonanotte col bacino fino a che, un po’ snervata dalla perdita di tempo mi faccio avanti con una frase un po’ da acida ma sempre efficace : “Senti S. io non amo molto portare le chat per le lunghe, ti va se decidiamo quando vederci?”

S:Ma certo, hai perfettamente ragione, guarda io sono come te (potevo scommetterci una borsa di Chanel che lo avrebbe detto), vogliamo fare lunedì?

E lunedì sia.

Arriva il week end e S. che doveva partire, mi comunica alle 7 di sera che non sarebbe partito.

Per me la normalità sarebbe stata nel dirmi “Ehi non parto più, vogliamo anticipare il nostro incontro?”…ma invece S. sparisce risucchiato dalla madre, dal traffico di Roma o da un altro appuntamento galante, non lo sapremo mai.

Verso le 14 del fatidico lunedì, dopo ovviamente aver ricevuto il buongiorno di rito, gli mando un messaggio….”Ciao, a che ora vogliamo fare stasera?Facciamo a metà strada?”

S: Si certo dai, poi decidiamo, ci sentiamo dopo le 17 e decidiamo ok?”

Li avrei dovuto rispondere: NO, lo decidiamo adesso, perché sono le due del pomeriggio, perché anche io ho una vita e forse mi voglio organizzare per non scapicollarmi stasera, perché è normale sapere a che ora ti bevi un gin tonic stasera, perché stasera è fra meno di 8 ore e se non lo sai mi dai un orario di massima tipo 22, 22:30 se vuoi rimanere largo, ma lo dai.

E invece ho risposto OK.

Ho risposto Ok perché sapevo da giorni che non avrei mai conosciuto S., giá incasellato nella categoria dei Chattatori seriali, lo sapevo dal primo buongiorno con il bacino, lo sapevo dal mio sesto senso che non sbaglia mai.

Ore 19. S. ancora non si fa vivo.

Ore 20: vocale di S. “Ciao io sto tornando ora a casa, non voglio portare per le lunghe le chat davvero, ma non mi sento bene forse ho la febbre, scusami”.

Rispondo con un OK secco e voi direte…perché non gli hai detto quello che pensavi? La risposta è semplice, perché ho pensato di mandargli direttamente il link di questo articolo una volta scritto così magari alla prossima povera ragazza che incontra riserva un comportamento diverso.


Voglio io salvare il mondo dagli S. che circolano?

Si, ci voglio provare. Non giudicatemi.


Ore 21.30 : S:“ 37,8”

Povero cucciolo di lepre raffreddata, c’ ha la febbre mannaggia la pupazzetta, speriamo che mammuccia gli abbia fatto un brodino caldo caldo…

Io: “Mi dispiace tu stia male ma potevi avvertirmi prima delle 20. Riguardati.

S: “Ho sperato di riuscire a farcela fino alla fine..

Si come no, lo immagino, come un minatore che scava scava e fino all’ultimo spera di trovare l’oro ma trova solo carbone….

Perché se davvero vogliamo leggere in buona fede tutto questo, verso le 17:30 quando mi avrebbe già dovuto far sapere qualcosa, mi poteva scrivere un messaggio in cui mi diceva che non si sentiva un granché, almeno per mettere le mani avanti per la serata…

Invece, sparendo fino a sera, non ha fatto altro che palesare che la buca era programmata. Pure scemo.

E ad ogni modo, vero o non vero, uno che sparisce quando deve confermare un appuntamento rimane un gran maleducato.

L’idea che mi sono fatta è che quelli come lui amano avere qualcuno con cui parlare, ma non dialogare di cose importanti. Avere una o più donne li, su Whatsupp, con cui tessere una tela di comunicazione superficiale ma continua, quotidiana, come se avessero bisogno di una quotidianità’ virtuale, e sono sempre più convinta che ci sia qualche motivo collegato con il fatto che la maggior parte degli uomini che ho conosciuto come S., se non tutti, vivano ancora a casa con i genitori. E’ un po’ come se una donna ce l’abbiano già, ed è la mamma, e difficilmente rompano schemi ancestrali e rodati.

S. , come molti altri in cui sono incappata, ha solo bisogno di un quotidiano, di sentirsi parte di una routine condivisa al di fuori della casa, del lavoro e degli amici del calcetto, e questa routine la trova chattando con chissà quante donne, mandando a tutte il buongiorno e la buonanotte, per farle sentire importarti, per sentirsi importante per qualcuna. Qualcuno che però deve rimanere li, dietro quei messaggi giornalieri, per non rovinare gli equilibri, i ruoli.


Sono passati 3 giorni da quando ho iniziato a scrivere questo articolo. Anche di fronte al mio silenzio, ad oggi, S. mi manda ancora il buongiorno col bacino.

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