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La mia amica G.

La mia amica G. è single da un po’. In realtà non da molto, solo qualche settimana, ma è un po’ come se lo fosse da tempo perché la relazione che aveva prima era con un tipo con cui tira e molla è stata insieme due anni, ma non hanno mai fatto molto insieme, che ne so, un cinema, un viaggio, nemmeno una partita a burraco…insomma “stiamo insieme ma non ci stiamo”.

Comunque, la mia amica G. per uscire dal lutto, si e’ scaricata happn ed ha iniziato a chattare con un tipo. L’ elemento più importante di tutta questa storia è che lei non ha messo alcuna foto e quindi ha matchato con un tipo che ha cliccato sul cuoricino di una sagoma grigia ed il tipo ha iniziato a parlarle senza pretendere alcuna foto e né chiedendo alcun particolare fisico.

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Ora probabilmente starete pensando che il tipo in questione sia un cesso fotonico!  No non lo è. È normalissimo, tendente al carino.

Insomma, hanno chiacchierato del più e del meno per diversi giorni senza chiedersi nulla di personale, ma parlando del meteo, della vita e di minchiate simili che non ti fanno percepire nulla della persona con cui parli.

Ad un certo punto si sono accordarti per prendere un aperitivo insieme.

Lì è scattata la mia ansia da amica perché, porca miseriaccia ladra, possibile che lui ti voglia vedere senza sapere se sei alta, bassa, chiatta, magra, piena di foruncoli, calva, punk o… un uomo????

La mia amica G. non ha voluto sentire storie e, anche se seguendo Le regole del primo incontro, si è recata all’ appuntamento con lo sconosciuto.

Lui si è presentato. Carino, gentile, simpatico. Insomma normale, e anche dimostrando poca curiosità nel capire se davanti si sarebbe trovato miss cesso o la sosia di Belen.

Fatto sta che, siccome la mia amica G. si difende ancora bene, hanno chiacchierato tutta la sera entrando finalmente anche in discorsi un po’ più personali.

Due, tre ore di chiacchiere, che ad un certo punto ansiosa come sono, non avendo ricevuto un messaggino di G. in cui mi diceva che tutto andava bene, ho pensato di preparare la bozza della lettera da inviare il giorno successivo a Chi l’ha visto.

E invece A.e G. si stavano godendo la serata davanti ad un paio di mojto, ignari del fatto che la Digos stesse già investigando la scomparsa di lei.

Ad ogni modo la serata è passata tranquilla e non c’ è stato alcun contatto fra i due, né un bacio della buonanotte, ma comunque sono bastati quei piccoli segnali importanti al primo appuntamento… Lui l’ha accompagnata a casa, ha aspettato che entrasse nel portone, arrivato a casa le ha mandato la buonanotte e lei ha dormito con i cuoricini negli occhi.

Dopo la prima uscita hanno continuato a chattare per un paio di giorni, finché A. nel bel mezzo della settimana, ha deciso di sparire.

Non un messaggio, non una parola per errore, non un invito nulla di nulla.

La mia amica G. che dapprima voleva fare la sostenuta e diceva “ma si dai è normale che non ci sentiamo tutti i giorni”, passate 48 ore di silenzio sembrava la piccola Regan dell’ esorcista, e pur mantenendo il suo aplomb da signora, inneggiava ad una cacarella perenne di A.

Venerdì pomeriggio A. era già stato messo nel dimenticatoio e nell’ eventualità avesse scritto un messaggio, G. aveva deciso di rimanere molto distaccata e non fare la figura della piccola fiammiferaia che aspettava solo un ciao per scaldarsi dal freddo inverno.

All’ improvviso però, venerdì, il messaggio è arrivato.

La mia amica G. ovviamente andando contro ogni previsione gli risponde veloce come un lampo, e da lì a 5 minuti…udite udite…. lo invita a cena. 

Ora dico io, cara amica mia, ma non ti ho insegnato nulla?!?!?

Ovviamente mentre la conversazione fra di loro andava avanti, andava avanti anche quella fra me e G. con la mia convinzione che è ovvio che, se appena uno ti scrive “Ciao”, tu lo inviti a casa tua, e soprattutto è uno che hai visto una sola volta e che è poi sparito per giorni, il messaggio subliminale è stasera te la dò”.

G. pentita immediatamente dell’invito fatto, ma oramai troppo tardi per tirarsi indietro, ha preso la decisione protettiva del “stasera non mi depilo”, per cui, preparato tutto, A. arriva e la cena scorre senza pensieri.

Parlano, mangiano, parlano, mangiano, mangiano, mangiano, bevono, bevono, bevono…che diventano le 2 del mattino e oramai sono migliori amici.

A. non sfiora G. nemmeno con un dito, che se fossi stata in lei e mi fossi depilata anche solo i polpacci, io un po’avrei rosicato…

Comunque alle tre del mattino A. decide finalmente di andare a casa. Bacino sulla guancia, grazie del banchetto di nozze e Ciao.

Morale della favola, ad oggi, passate due settimane, si continuano a scrivere qua e là ma non si sono più visti.

La mia amica G., bella e intelligente è già passata ad altri lidi, A. non lo possiamo sapere, ma tutto ciò mi serve per interrogami: non c’era feeling? E se non c’era feeling perché ha cenato da lei? E se ha cenato da lei e ha scoperto che non c’era feeling perché continua a cercarla?

Insomma…tu uomo, cosa vuoi?

Noi vogliamo chiarezza.

Mi piaci, ti piaccio, mi depilo, proviamoci. Punto.

Mi piaci, non ti piaccio. Sparisci.

Non ci piacciamo. Spariamo.

Perché non è che noi siamo lì belle belle, calme calme, a fare la sagna al ragù per voi che non sapete dove sbattere la testa il venerdì sera…rimane sempre il fatto che ti ho incontrato su un sito di incontri e non all’ACR della parrocchia… per cui, tranne rari casi in cui si diventa migliori amici (e sono davvero rari), se  ci si conosce su un app di incontri è per piacersi o meno, e se non ci si piace… NEXT ONE o…almeno vediamoci, ma venite mangiati.

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