Dates

The bad kisser

Premesso che WeChat l’avevo scaricata per stalkerare il mio ex anni fa, perché altrimenti lì sopra si incontrano solo orientali in cerca di chiwawa, una volta mi sono ritrovata a chattare con un tipo, tale A. che non era né cinese, né particolarmente scemo.

Pugliese di nascita, carabiniere (e già qui apriamo una parentesi che andrebbe chiusa subito…ma insomma, diffidate dalle forze dell’ordine in chat che è meeeeglio!!), good looking, almeno dalle foto, simpatico, non fumatore, alto, grammaticalmente connesso (metteva le acca e gli accenti al posto giusto).

Così ho pensato di spendere un po’ di tempo a conoscere A. in chat, fin quando ho scoperto che conviveva con la sua ragazza da più di un anno. A quella notizia ho deciso di non proseguire la conversazione e di troncare subito le chiacchiere, marcando anche un po’ il fatto che non ero interessata a uomini impegnati.

bad-kisser

A. però, non so perché, non si è perso d’animo, e come un martello pneumatico ha continuato a cercarmi, a scrivermi, a rincorrermi con la geolocalizzazione attivata per tutta la città, fin quando non ha capito che non c ‘era Trip for cats e mi ha lasciato perdere.

Dopo qualche mese dalla sua “dipartita”, A. è tornato alla ribalta.

Era dicembre, periodo natalizio triste e annoiato. Si era lasciato con la fidanzata che lo aveva buttato fuori di casa proprio alla vigilia di Natale, vigilia che era stato costretto a passare in caserma dove ora, povero piccolo cucciolo spaurito, soggiornava.

Dopo una trattativa portata allo sfinimento, ho dunque deciso di accettare un’uscita con A. che, già perché presente sulle chat quando fidanzato, non è che mi avesse convinto più di tanto….ma era proprio carino… un bel moretto e mi sono detta “vediamolo dai, che può succedere di male?”

Ci vediamo per un aperitivo.

A parte il capello un po’ troppo ingelatinato, A. mi è apparso un bel bonazzo. Alto al punto giusto, moro al punto giusto, sorridente al punto giusto.

Quattro chiacchiere, un paio di drink e l’aria si era fatta distesa e divertente.

Decidiamo di uscire dal locale e, appena passata la porta, come nei migliori film in cui lui galantuomo vuole sorprendere lei, la sua dama, A. mi afferra un braccio delicatamente ma con vigore, mi porta a se e mi bacia.

Ecco.

Bellissimo.

Tutto bellissimo.

Se non fosse per il BACIO.

Non mi ha baciata come una persona normale bacia un‘altra.

Mi ha roteato la sua lingua in bocca come se al posto dell’esofago io avessi una miniera di oro e per arrivarci bisognasse usare una trivella.

Nel giro di 30 secondi mi sono ritrovata quasi strozzata e con la faccia insalivata.

Credo di non aver mai provato così tanto disagio in vita mia baciando una persona, ma il mio stupore era così tanto che non potevo davvero credere che un bonazzo del genere fosse un leccatore seriale.

Cioè voglio dire, LE BASI! Tu non puoi pensare di leccarmi la faccia come fossi un cremino in pieno agosto e di rotearmi la lingua in gola come se stessi cercando l’acqua nel deserto! NO! Non puoi!

Ho pensato per un momento che A. preso dalla foga e dalla passione si era perso per strada le regole della seduzione, per cui ho cercato di staccarmi la sua saliva dalla faccia ed ho continuato a camminare con lui per strada come se nulla fosse, in attesa della prova della verità del secondo bacio.

Non è tardato ad arrivare. A. mi ha presa in mezzo alla strada e mi ha sbattuto al palo della luce più vicino a noi, baciandomi come aveva già fatto e di più, oltretutto non nascondendo la sua passione barzotta nelle mutande.

Ora, ragazze mie, che si fa in questi casi?

Perché non è così semplice staccarsi da un bel manzo del genere e dirgli “Tesoro bello, così lecchi un francobollo di posta prioritaria, non me”. Ero imbarazzata, mentre lui sembrava emozionato per l’accaduto e non rassegnato a finire lì quello strusciamento salivare.

Così mi propone di andare a bere qualcosa in un altro locale e io, pur di staccarlo dalla mia faccia, accetto.

Beviamo, parliamo, beviamo e parliamo fino a quando non arriva il momento di salutarci.

E che ve lo dico a fare…..daje de lingua, daje de tacco, sono tornata a casa e ho immerso la faccia in una bacinella di acido muriatico.

Il bel A., con mio grande sollievo, sparisce per circa 5 giorni, ma subito dopo capodanno, intorno alle 8 di sera mi scrive un sms “Caffè?”.

A parte che alle 20 il caffè te lo bevi te, e al massimo se devi fare il signore mi inviti a cena…ma ad ogni modo, appena arrivato il messaggio il mio unico pensiero è andato ai miei capelli. Puliti, profumati, appena lavati e piastrati. L’idea che a breve sarebbero potuti diventare sudici per colpa di un leccatore seriale (perché sì, è arrivato fino ai capelli!!!!) mi ha fatto così tanto schifo che ho rifiutato cordialmente.

Lui si è piccato (deduco) e ..udite udite…tanto per cambiare mi ha bloccato su Whatsapp! (Da aggiungere alla lista dei coglionazzi descritti in Oggi ti blocco).

Dopo 7 mesi lo ritrovo su Wechat. Avrei voluto dirgli quanto mi aveva fatto pena baciarlo e linkargli un corso di primo bacio…. ma ho evitato, mentre lui, lo slinguazzatore, mi ha riscritto come se nulla fosse accaduto e mi ha proposto di vederci per un caffè.

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